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domenica 10 agosto 2014

I luoghi ricordano (un pensiero per Sant'Anna)

Il 12 Agosto saranno trascorsi 70 anni dalla strage di Sant'Anna di Stazzema. Io sono nato molti anni dopo, nel 1960, quando già la guerra cominciava ad essere un brutto ricordo. Ho saputo di Sant'Anna dai racconti dei miei, quando altrove in Italia non se ne parlava ancora. Le persone del mio paese raccontavano del fumo nero che saliva da dietro le colline che dalla cima si vede il mare, delle voci che si inseguivano nei ricci (si chiamavano così le stradine pavimentate di sassi difformi che si insinuavano tra le case). "Hanno bruciato Sant'Anna!", "Hanno bruciato Sant'Anna!". Quello che era successo non si poteva immaginare. Chi raccontava abbassava lo sguardo e scuoteva il capo: "Povera gente". Non c'era bisogno di andare oltre. Nessuna curiosità, nessun odio. Solo una profonda tristezza ed una preghiera senza parole. "Adesso sono nel vento" canterebbe Guccini. Io aggiungo che sono nella terra, nelle pietre, nelle foglie, nei tronchi e nell'odore del bosco che circonda Sant'Anna. I luoghi ricordano, i luoghi parlano. Da ragazzo c'erano due posti in alto sopra il mio paese, sul crinale da dove si potevano dominare due valli di solitaria e spoglia bellezza, con un profumo di erbe odorose che s'addensava nell'aria sotto il sole d'estate e il coro delle cicale indifferente al rumore dei miei passi. Ci andavo da solo, per avere paura. Non la paura che allontana, ma quella che ti invita a non avere paura, a lasciare che quella specie di elettricità che avverti intorno ti rassicuri e ti parli. E nel mio cuore, questo sentivo: "Questo trattenere il respiro, questa tensione sulla pelle, questa presenza che avverti alle spalle; siamo noi, tutti quelli che prima di te sono passati per questo sentiero, diretti alle cave di marmo - ed ancora era notte - e non sai quante volte e quanto era lunga la strada. Abbiamo lasciato in questo posto un pò delle nostre speranze, del nostro dolore, delle nostre risate e delle nostre bestemmie ed è questo che senti vibrare qui, sono frammenti delle nostre vite." Amavo ed amo quei posti fino all'ultimo sasso ed è ovvio che quello che ho appena scritto erano fantasie da innamorato. Mi piace però pensare che davvero i luoghi conservino memoria delle vite di chi li ha vissuti e che così sia anche per Sant'Anna. Riposino in pace.

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