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lunedì 27 ottobre 2014

My first transatlantic NDB DX


Today I have good news from my latest NDB listening session, which ended just a few hours ago, at about 3 AM UTC. In fact, I finally managed to catch my first transatlantic NDB DX by receiving the caribbean DDP-391 kHz, which is located in Puerto Rico at a distance of about 7560 km from my receiving station here in Livorno, Italy (grid locator square JN53em). My previous distance record was SAL-274 kHz located in Cape Verde Islands at about 4326 km from my home.
Recently I had changed my indoor loop antenna, moving from a Wellbrook ALA1530 to a Wellbrook ALA100 wideband amplifier, connected to an homebrew loop that I like to call "my X-antenna". It is briefly described here, in one of my previous posts. The receiver is still the small AFEDRI SDRNet 3.0, with HDSDR 2.70 as the software processor.
Aiming to receive my firts transatlantic (TA) NDB, I initially had oriented the loop towards Canada and North America, with the result of catching lots of French NDBs.
This night for me was the last night of CLE 187, the most recent Co-ordinated Listening Event organized by the NDB List, a wonderful and very active group of NDB listening enthusiasts on the web. I decided to have another try at my first TA DX but this time I thought it could be better to orientate my loop towards Gibraltar, so that to have as much as possible of sea water between me and the ancient "Pillars of Hercules", the entrance of the Atlantic Ocean. This way, the antenna ideally was pointing towards Caribbean Islands and Central America instead of Canada and US, but at least I could hope to skip part of French and Spanish NDBs.
Well, I would say my idea has worked. I know that DDP-391 kHz is a powerful transmitter (as it was SAL-274 kHz, my previous distance record). However, catching it has showed to me that TA DX is not impossible, even with my modest setup and in a period of solar maximum like the current one.
In next listening session, I will point the antenna in the same southwest direction again and I will concentrate in areas of the frequency spectrum were usually I see very few european NDBs (if any), mainly below 290 kHz and above 500 kHz, even if LW and MW broadcasts are a big problem in both ranges.








sabato 25 ottobre 2014

Un piccolo ricevitore dimenticato

Qualche giorno fa, in uno dei gruppi che frequento su Facebook, venne menzionato un vecchio kit (siglato LX.480), prodotto e venduto molti anni fa dalla rivista Nuova Elettronica, per la realizzazione di un piccolo ricevitore a reazione, con un livello di complessità ritenuto adatto anche per dei giovani principianti. Mi sono ricordato di avere ancora il numero della rivista in cui si descriveva il kit (numero 77 del lontano 1981) ed anche il circuito stampato con quasi tutti i componenti montati.
Subito è scattato il desiderio di finire il montaggio, che a suo tempo interruppi per problemi riscontrati durante i primi collaudi. Non perchè mi aspettassi chissà quali risultati e prestazioni, ma per semplice divertimento ed anche - perchè no - per un pizzico di nostalgia.
Detto fatto, ho completato il montaggio, utilizzando tutte parti di recupero che già avevo, incluso il supporto in lamierino di acciaio che si vede nelle foto qui sotto:



Naturalmente i problemi che avevo incontrato la prima volta che tentai di montare il kit, si sono ripresentati puntuali. In particolare, la tendenza ad auto-oscillare dell'amplificatore audio, basato sul circuito integrato TDA 2002. I miei interventi correttivi su questo lato si sono limitati a ridurre il guadagno di tensione dell'amplificatore (da 100 a circa 25) e ad applicare alcuni suggerimenti tratti dal datasheet del componente. La massa del ricevitore, in corrispondenza del pin 3 del TDA 2002, è stata connessa al supporto in lamierino.
Il problema dell'auto-oscillazione non è stato eliminato del tutto, ma è stato ridotto ad un livello accettabile. In pratica adesso si presenta solo quando il volume viene regolato molto alto. Il circuito risultante è come quello nella figura seguente:



Dopo l'amplificatore, l'attenzione si è concentrata sul rivelatore a reazione, che presenta una configurazione di tipo Hartley. La regolazione della reazione infatti mostrava un comportamento assolutamente capriccioso, con inneschi improvvisi e incontrollabili dell'oscillazione. Gli interventi su questo punto sono consistiti nel ricercare il miglior punto sulla bobina di sintonia per collegare la presa intermedia utilizzata per la reazione. La bobina - proveniente da materiale surplus - è costituita da 35 spire serrate di rame smaltato avvolte su un supporto da 1" di diametro, per una lunghezza dell'avvolgimento pari a circa 40 mm. Dopo alcuni tentativi ho deciso di saldare la presa in corrispondenza della quinta spira, contando a partire dal lato "freddo" della bobina (quello collegato alla massa del ricevitore). L'altra modifica, rispetto allo schema originale, è consistita nel collegare l'antenna - tramite un condensatore ceramico da 1 nF - all'estremo "caldo" della bobina anzichè alla presa intermedia. E' stata infine aggiunto un'induttore Neosid da 330 uH in serie alla bobina di sintonia per portare il ricevitore a funzionare sulla gamma della onde medie.
Il funzionamento della reazione non è ancora soddisfacente, ma sono cessati i fenomeni di oscillazione improvvisi e incontrollabili. Il ricevitore adesso è diventato ben gestibile ed ha cominciato a funzionare, anche se ulteriori test e miglioramenti sono necessari e verranno effettuati nei prossimi giorni.





sabato 11 ottobre 2014

Loop per Wellbrook ALA100 indoors

Ho completato la realizzazione dell'antenna loop da interno, che intendo utilizzare con un amplificatore Wellbrook ALA100, già descritta in un post precedente. Spero che mi dia buoni risultati - compatibilmente con le mie limitate ambizioni - specialmente in LF e nella caccia agli NDB. Qui di seguito un paio di immagini dell'antenna, finita e pronta per le prime prove.




venerdì 3 ottobre 2014

Semplici antenne per attività in portatile

In questo post vi presento - soprattutto attraverso le immagini - la costruzione di un dipolo rigido per i 10 metri e di un'antenna verticale per l'impiego durante le operazioni in portatile.
L'idea nacque per effettuare le prime prove all'aperto del beacon multimodo che ho descritto in un post precedente.
Gli stili telescopici li acquistai via web da un noto rivenditore tedesco. Si tratta degli stili da 3 metri della famosa antenna Buddipole, forse un pò costosi ma molto ben fatti e assai robusti. Il supporto centrale per il dipolo rigido fu costruito usando spezzoni di tubi PVC per impianti elettrici, da 16 mm di diametro, uniti con colla epossidica. La ferramenta utilizzata per collegare i cavi alle basi degli stili telescopici è da 3/8" (comprata nel Regno Unito).
Il palo in vetroresina che sostiene il dipolo è surplus militare, composto inserendo - uno sopra l'altro - due tratti da 120 cm ciascuno.
Subito sotto il dipolo si nota il choke balun, anch'esso descritto in un post precedente. Il resto lo lascio raccontare alle foto.

 





Per l'antenna verticale, invece, che sfrutta un solo stilo telescopico invece di due, fu costruita una base a forma di L, sfruttando una staffa trovata in un negozio di bricolage. L'adattatore da 3/8" a connettore UHF (SO-239) fu montato al centro della staffa, con intorno quattro boccole a morsetto, previste per il collegamento dei radiali.


Per quest'antenna, l'ipotesi sarebbe di impiegarla nelle operazioni in portatile, non solo sui 10 metri, ma ad esempio anche sui 20 metri. Sui 20 metri però lo stilo Buddipole sarebbe troppo corto per costruire una verticale pari a 1/4 della lunghezza d'onda. Per questo motivo, successivamente ho costruito una bobina di carico, che ha il pregio di avere induttanza variabile e quindi di poter essere facilmente regolata in campo. Questa utile caratteristica è stata ottenuta sfruttando, per la costruzione, un vecchio roller di fabbricazione russa, come mostrato nelle foto seguenti.




giovedì 2 ottobre 2014

Ricevitore a reazione finito

Dopo mesi e mesi di lavoro, dedicandovi spezzoni di tempo a distanza anche di parecchi giorni uno dall'altro, finalmente ho deciso di considerare completata la costruzione del mio ricevitore a reazione.
Scrivo volutamente che "ho deciso" di dichiarare finita la costruzione, perchè in realtà sarebbe possibile apportarvi ancora diverse modifiche e fare ancora prove, probabilmente una lista molto lunga di possibili sperimentazioni. Ma sono giunto all'esaurimento delle energie e del tempo che ero disposto a dedicare a questa esperienza, per cui eccomi qua con queste note conclusive, a mostrarvi un paio di foto del ricevitore "finito" e un piccolo filmato di una prova appena fatta in tarda serata sulle onde medie.
Particolare interessante: il ricevitore, per come è stato costruito, coprirebbe la gamma di frequenze da circa 1300 kHz a circa 3700 kHz. Per portarlo più in basso, nel pieno delle onde medie, ho sfruttato un suggerimento di Bernd (non conosco il cognome) della lista regenrx di Yahoo: ho inserito un paio di bacchette di ferrite all'interno del supporto della bobina di sintonia e oplà, ottenuto il miracolo senza nemmeno dover accendere il saldatore.

La qualità delle foto non è buona, perchè sono state scattate al chiuso, di sera e senza l'uso del flash.


Lo schema del pannello frontale è quello riportato nel disegno qui sotto.


Nella seconda fotografia si vede anche l'alimentatore costruito per fornire tensione ai filamenti ed alle placche delle valvole del ricevitore.


Nel filmato ho cercato di evidenziare anche il leggero effetto passabasso di un filtro audio L/C passivo, che può essere inserito tramite il piccolo deviatore posto tra la manopola che controlla la reazione e quella che controlla il volume. Il  deviatore ha tre posizioni: filtro inserito, filtro escluso e "mute" (che è la posizione centrale).




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